Fondato da Carlo Schmidl nel culto delle memorie ddi palcoscenico con la lungimirante donazione della sua Raccolta storico-musicale, il Civico Museo Teatrale documenta la vita del teatro e della musica a Trieste dal Settecento ai nostri giorni. Manifesti, locandine, fotografie, stampe, medaglie, strumenti musicali, cimeli, fondi archivistivi e manoscritti autografi costitiscono l’ossatura di un teatro delle memoria che da quasi un secolo incrementa le sue collezioni nello spirito del fondatore. A seguito di una convenzione sottoscritta nel 1920 tra Carlo Schmdil e il Comune di Trieste, il Museo viene inagurato nel dicembre del 1924 all’interno del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”. Con Deliberazione Podestarile 801/1934 gli viene assegnato il suo primo direttore. Il Museo entra quindi progressivamente nell’ambito dei Civici Musei di Storia ed Arte, ai quali si lega definitivamente nel 1967, fino a ritagliarsi un ruolo di maggiore autonomia a seguito della Deliberazione Giuntale n. 17 dd. 10 gennaio 1996. Nello stesso anno, con Deliberazione n. 2147 della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia, viene classificato “museo grande”. Nel dicembre del 2006, viene inaugrato il nuovo allestimento del Museo nella sede di Palazzo Gopcevich. Conta oltre 4.000 cartolari d’archivio. Documenta le ricerche di Carlo Schmidl per il Dizionario universale dei musicisti e per la formazione della sua raccolta, contiene gli archivi dei teatri Armonia, Filodrammatico, Mauroner e Fenice, quelli del Teatro Stabile (1954-1980), del Teatro Verdi (1798-1980) e del Premio Musicale “Città di Trieste”, oltre agli archivi di società teatrali e di privati e artisti, tra i quali Giulio Viozzi, Dario Daris e John Gualiani.
